Esclusi quelli con problemi di sordità, i cani hanno un udito finissimo e le loro orecchie sono un organo prodigioso.
Ugualmente, la percentuale di ‘testoni’ tra i cani non è superiore a quella tra le persone, per cui se un cane non risponde ai suoi umani non lo fa perchè non sente o perchè è cocciuto, ma perchè non ascolta.
La differenza è sostanziale.
Perchè un cane, pur sentendoli, non ascolta i suoi umani?
I motivi possono essere diversi. Ecco i principali:
#1. Una cattiva comunicazione: Abbiamo visto tante volte, come tra gli umani, anche tra cani e umani per capirsi serve comunicare bene. Per ascoltare, il cane deve capire cosa gli si sta dicendo, cosa ci si aspetta da lui/lei.
#2. Il tono della voce: Se uno grida, i cani non si soffermano sulle parole ma sull’agitazione/rabbia/ansia di chi sta gridando e si preoccupano per quello che quello stato d’animo può voler dire – un pericolo tremendo di cui non si sono accorti, forse?. Quando uno si rivolge a loro gridando, l’oggetto della loro attenzione (e preoccupazione) è lo stato d’animo alterato dell’umano e una volta che si sono preoccupati recuperare è molto difficile. A questo si aggiunge che gridare ai cani è inutile: a cosa serve alzare il tono della voce con qualcuno che ci sente benissimo?
#3. Quali motivazioni hanno per ascoltare? Non basta parlare e chiedere per essere ascoltati, non vale tra umani e non vale tra cani e umani. Chi pensa che i cani siano robot meccanizzati a cui basta ordinare per ottenere si scontra con una delle realtà della relazione umano-canina. Non è così. I cani ti ascoltano se si fidano di te, se comunichi correttamente con loro, se ritengono che ascoltare valga la pena.
#4. Le intenzioni di chi parla: I cani percepiscono le intenzioni di chi è vicino a loro per cui, se si dice loro qualcosa ma si trasmette qualcosa di altro (magari inconsapevolmente), loro percepiscono le intenzioni e rispondono a quelle (e quindi, dal punto di vista umano, non ascoltano).
Come si fa a farsi ascoltare dal cane?
- Bisogna imparare a comunicare e a capirsi (per approfondire, vedere qui e qui)
- Quando si comunica con il cane bisogna essere calmi e sereni – come abbiamo visto sopra, prima delle parole loro sentono lo stato d’animo di chi le esprime e se percepiscono emozioni negative, ad esempio ansia o rabbia, si preoccupano e la preoccupazione prevale su qualsiasi altra cosa
- Serve che il cane sia motivato ad ascoltare, il che nella pratica può voler dire tante cose: ad esempio – l’umano chiede qualcosa, il cane lo fa, l’umano è felice e lo dimostra, il cane è super felice di aver reso felice il suo umano e ad ogni occasione cercherà di ripetere il comportamento che ha generato la situazione positiva (in questo caso la sua motivazione è la felicità dell’umano); l’umano chiede qualcosa, il cane ascolta, l’umano riempie il cane di carezze, il cane adora essere accarezzato ad ogni occasione cercherà di ripetere il comportamento che ha generato la situazione positiva (in questo caso la sua motivazione è essere accarezzato); l’umano chiede qualcosa, il cane lo ascolta, l’umano premia con uno snackino squisitissimo, il cane è super goloso e quindi contentissimo dello snackino e ad ogni occasione cercherà di ripetere il comportamento che ha generato la situazione positiva (in questo caso la sua motivazione è il premio); l’umano chiede qualcosa, il cane lo fa, l’umano riempie di compliementi il cane, che è super felice di essere complimentato e ad ogni occasione cercherà di ripetere il comportamento che ha generato la situazione positiva (in questo caso, la sua motivazione è ricevere complimenti), etc. etc.
- Sincerità e veridicità delle intenzioni e chiarezza e coerenza del messaggio (visto che si tratta anche di inconscio è un po’ complesso ma ce la si può fare): ad esempio, se si dice al cane che non si deve preoccupare perchè la situazione è sotto controllo, ci si deve effettivamente sentire che la situazione è sotto controllo e bisogna trasmettere quella sicurezza. Se lo si dice ma ci si sente insicuri, il cane non sente le parole ma l’insicurezza e prende la situazione nelle sue zampe (e quindi, agli occhi umani, non ascolta). Un altro esempio: se si dice al cane che bisogna andare da qualche parte ma allo stesso tempo lo si guarda, lui/lei pur sentendo la voce, percepisce e si sofferma sulla postura che dice una cosa diversa (l’umano mi guarda, quindi vuol dire che non sa dove andare e mi sta chiedendo di scegliere) per cui fa di testa sua e l’umano pensa che sia un cocciuto che non ascolta. In realtà non è cocciuto e non ascolta, c’è stata cattiva comunicazione. Il modo per farsi ascoltare è essere chiari e coerenti nel messaggio che si invia: se si vuole andare da qualche parte, serve che tutto – mente e corpo – indichi quella intenzione, così il cane non ha dubbi su cosa bisogna fare e procede come gli si chiede. Ci fermiamo qui ma ovviamente gli esempi da fare sarebbero infiniti.
La sostanza è una: i cani vanno ben oltre le parole, loro percepiscono le intenzioni e agiscono in base a quelle, per cui quando si chiede loro di fare qualcosa o si dice loro qualcosa, perchè ascoltino, parole, mente e corpo devono essere allineati in un messaggio unico e coerente.