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I pregiudizi nei confronti dei cani di taglia grande

Il mondo è pieno di ostilità nei confronti dei cani ed è uno dei tratti che accomuna i Paesi poco evoluti e la gente poco civile e poco ospitale.

Detto questo, ci sono tanti di quei pregiudizi nei confronti dei cani che alcuni di loro (e i loro proprietari) non hanno vita facile nemmeno tra chi li apprezza.

Alcuni cani soffrono di pregiudizi per la razza di appartenenza, un caso esemplare sono i pitbull (di quanto siano infondati i pregiudizi, abbiamo parlato qui), alcuni soffrono per il loro colore (di come sono svantaggiati i cani neri abbiamo parlato qui), i cani grandi invece sono spesso penalizzati per la taglia.

Facciamo tre esempi a nostro parere abbastanza esaustivi:

#1. L’associazione cane grande = cane pericoloso

Categorizzare un cane in base alla sua taglia è un vero errore (come farlo in base alla razza, o al colore, d’altronde) perchè concentra l’attenzione su un fattore non determinante e ignora invece quelli importanti: la taglia del cane non dice nulla su come è di carattere, come è la sua personalità, come è stato cresciuto, come è trattato, come si comporta e quindi se è pericoloso o no. Un cane non è pericoloso perchè è grosso, può essere pericoloso se non è educato, se non è stato socializzato correttamente, se è imprevedibile, se è mal gestito dal suo umano, e i cani grandi non hanno questa prerogativa. Anzi, è  stato scoperto che i proprietari di cani grandi sono in media molto più rigorosi ed esigenti nei confronti delle loro creature e molto più attenti e scrupolosi nella loro gestione di quanto siano i proprietari di cani di piccola taglia nei confronti dei loro.

#2. Quanti posti pubblici ammettono cani ‘ma solo di piccola taglia’

Che senso ha rifiutare l’accesso ai cani di taglia grande? Sono più rumorosi degli altri? Tendenzialmente no, anzi; Sono più agitati dei cani di taglia media o piccola? Tendenzialmente no, anzi. Una cosa che hanno i cani di grossa taglia è che occupano più spazio, ma in realtà è un problema minore perchè la stragrande maggioranza dei proprietari di cani di taglia grande è ben attenta sia al benessere della sua creatura sia al rispetto delle altre persone per cui va solo nei posti in cui sa che si può stare tutti bene.

#3. I cani grandi pagano di più

Che i cani grandi paghino di più per alcune cose si capisce, la toelettatura ad esempio si spiega: toelettare un terranova o un pincher è un po’ diverso Altre cose invece sono proprio incomprensibili,  ad esempio gli alberghi che fanno pagare di più i cani grandi rispetto ai piccoli. Questa proprio non la capisco. Consideriamo i fattori che possono interessare un albergo (o B&B, o agriturismo, etc.): il rumore, un cane grande non fa più rumore di uno piccolo o di uno medio, anzi, tendenzialmente sono molto più quieti; Un cane grande non spela più di uno piccolo o medio (nemmeno il tipo di pelo indica quanto spela un cane! Tanto per fare un esempio, Oban ha una pelliccia foltissima e lunghissima e non lascia un pelo in giro; i peli della Lilly, una bella labradorona nera, li ritrovi ovunque anche giorni dopo che è stata in visita); i danni (oltretutto solo eventuali), un cane non fa danni perchè è grande. Se li fa, li fa perchè è maleducato e mal gestito e, come vedevamo sopra, è scientificamente dimostrato che in media i cani grandi si comportano meglio dei cani piccoli. Per cui torniamo alla domanda iniziale, perchè mai un cane grande dovrebbe pagare di più di uno piccolo per dormire nello stesso tipo di stanza? Lo sa il cielo.

Concludendo, avere pregiudizi, oltretutto negativi, nei confronti dei cani grandi è un errore.

E’ scientificamente provato che i proprietari di cani grandi sono più attenti alle loro creatura di quanto siano i proprietari di cani di taglia piccola. I cani grandi non sono più rumorosi, più speloni, più agitati o fanno più danni dei cani di taglia media o piccola; anzi. E per quanto riguarda la pericolosità, prima della taglia e della razza, vengono altri fattori di rischio che riguardano tutti i cani e tutti i proprietari.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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