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Come scegliere il cane

Inutile negare che nella scelta del cane l’estetica conta. Un po’ come per gli umani, in fin dei conti, all’inizio si è attratti da qualcuno per come appare poi si approfondiscono gli altri aspetti e si scopre se è oro tutto quello che luccica o solo brillantini.

La differenza fondamentale tra cani e umani è che con la dolce metà umana prima di fare il grando passo si ha tempo di conoscersi e verificare se quello che c’è dentro il guscio piace tanto quanto l’esterno, e anche in questo caso comunque non è detto che tutto vada liscio, il cane invece si prende piccino (parliamo di cuccioli in questo caso) e l’aspetto cambia in corso – tanto per fare un esempio, l’orsettosissimo peluchoso che il bianco maremmano è a 2 mesi, a 7-10 mesi è un bestione di almeno 40kg simile a un vero orso polare – così come il suo carattere e la sua personalità si approfondiscono quando è già entrato a far parte della famiglia.

E visto che accogliere un cane nella propria vita è una cosa seria come il matrimonio ma ancora più vincolante perchè divorzio e separazione se anche esistono sono una cosa ancora più complicata che tra gli umani e chi abbandona i cani è, anche agli occhi della legge, un criminale, è evidente che [su_highlight]scegliere bene da subito, non partendo dall’aspetto fisico, è fondamentale[/su_highlight].

La prima domanda da farsi, quindi, e a cui bisogna rispondere in modo non onesto, di più, è: Proprio certi di volere un cane? Veramente pronti all’impegno e all’importante sforzo emotivo-economico-logistico-psicologico che la creatura pelosa comporta?

Se la risposta è o no, non prendere il cane ed essere felici di essere stati responsabili e di aver compiuto un’ottima azione mettendo il benessere della creatura prima del proprio interesse.

Se la risposta invece è ‘sì siamo veramente pronti‘, inizia lo studio per la scelta del [su_highlight]cane giusto[/su_highlight] perchè come abbiamo visto più e più volte  il cane deve essere compatibile con la sua futura famiglia e il suo stile di vita, e non tutti i cani vanno bene per tutti gli umani e non tutti gli umani vanno bene per tutti i cani.

Di quanto siano fondamentali il carattere e la personalità, oltre all’impronta genetica (la razza), abbiamo parlato con Cinzia Stefanini (qui e qui); della differenza tra i maschi e le femmine abbiamo parlato qui; di quanto conti la taglia del cane nella scelta, abbiamo parlato qui.

Oggi vediamo altri aspetti che è bene considerare. Eccoli in ordine sparso:

#1. L’odore

I Cani (intesi come specie) non puzzano (o ‘fanno puzza’, come le mie orecchie shockate si sono sentite dire una volta). Tra i cani, come tra gli umani, c’è ampia varietà: ci sono alcune razze molto odorose, altre per niente, altre un po’, meticci odorosi, meticci che non hanno alcun odore, meticci un po’ odorosi. Chi è sensibile agli odori fa meglio a scegliere un cane che tra le sue caratteristiche non ha l’odore. Tre esempi: i collie non hanno odore, i bloodhound sono molto odorosi, i flat coated sono un po’ odorosi. A seconda della sensibilità dell’umano agli odori, alcune razze sono più indicate e altre meno.

#2. Il pelo

Anche sul pelo come per gli odori c’è un’ampia varietà: ci sono cani che spelano sempre, quelli che fanno solo la muta un paio di volte all’anno, quelli che non spelano per nulla. La lunghezza del pelo non dice NULLA su quanto ne lasciano in giro. Tre esempi: i collie nonostante la pelliccia lunghissima e foltissima non spelano, Oban non lascia 1 pelo in giro. I labrador dal pelo corto lasciano di tutto ad ogni stagione; i golden, alcuni spelano tantissimo, altri meno. A seconda della sensibilità dell’umano all’ordine e alla pulizia, alcune razze saranno più indicate e altre meno.

#3. La pulizia in generale

I Cani (intesi come specie) non sono sporchi. Alcuni si sporcano per causa di forza maggiore solo quando piove e si forma il fango per terra. Tenerli puliti è facilissimo, poco più impegnativo di cambiarsi le scarpe prima di entrare in casa. Ci sono altri invece che hanno passioni che sporcano – quelli che amano rotolarsi nelle cose puzzosissime, quelli che amano l’acqua, quelli che vanno matti per il fango, quelli che hanno la mania di mangiare cose immonde; quelli che amano bagnarsi e poi rotolarsi a cotoletta, etc. etc. . Tenerli puliti richiede un po’ di sforzo, e a volte anche di sangfroid per affrontare le schifezze di cui si sono adornati. Chi pensa di volere un cane non deve essere un fobico dello sporco e deve essere preparato a gestire la pulizia della creatura.

#4. La bava

Alcuni cani sbavano tantissimo – tendenzialmente quelli di grossa taglia. Terranova e i dogue de bordeaux sono due esempi classici di sbavatori regali. Basta una scuotata di testa, e la bava arriva ovunque – muri, divani, sedie, vestiti. Ce n’è per tutti. Per l’umano schizzinoso la bava può essere un problema, e la predisposizione della creatura a sbavare è un elemento da considerare nella scelta del cane.

#5. La rumorosità

Questo è un punto delicato. I cani comunicano anche con i suoni, lo abbiamo visto in più occasioni (per capire l’abbaio, vedere qui; per il ringhio, vedere qui; per l’ululato, vedere qui), per cui aspettarsi da loro che siano silenziosi è follia. Detto questo, ci sono cani geneticamente più e meno vocali (poste, ovviamente, le caratteristiche individuali) per cui chi ha problemi con il rumore deve considerare anche questo aspetto. Oban per esempio, pur essendo urfidissimo è un super chiacchierone.

#6. La appiccicosità

Alcuni cani non riescono a stare lontani dai loro umani, hanno proprio bisogno di stare sempre vicini, appena l’umano si alza, lo seguono; quando si siede, gli si incollano addosso; quando si esce saltano per farsi accarezzare, etc. etc.; altri invece si fanno i fatti loro, ognuno al suo posto e tutti felici. Non è solo una questione di razza, moltissimo anche di carattere e personalità individuale per cui è un comportamento po’ più difficile da prevedere, ma comunque ci sono razze notoriamente più appiccicose e altre meno. Ad esempio, i flat coated sono famosi per essere super appiccicosi; gli Akita, al contrario, per essere distaccati. Gli umani con un forte senso dello spazio personale potrebbero soffrire un cane appiccicoso, altri amanti del contatto fisico invece potrebbero apprezzarlo molto.

#7. La dipendenza

Simile all’appicicosità ma con in più l’elemento emotivo. Se è vero che tutti i cani sono dipendenti dai loro umani, per alcuni il concetto di dipendenza va oltre – senza il loro umano non vivono, hanno un bisogno costante di essergli vicino, di essere coccolati, di essere rassicurati, di sentirsi amati. I flat coated sono un esempio tipico. Per qualche proprietario, questo senso di dipendenza continua potrebbe essere un peso eccessivo e dall’altra parte, un cane così bisognoso che non trova un riscontro alle sue esigenze, soffre. Ugualmente ci sono cani che non amano essere smanacciati, e per loro le attenzioni affettuose degli umani sono un fastidio e una sofferenza che non solo rendono la vita pesante ma da cui si potrebbero difendere (e non ci sarebbe nulla di strano nè di cattivo nel cane) e la convivenza diventerebbe in breve tempo un vero incubo per tutti, cane e umano. Nella scelta del cane, quindi, è molto importante considerare anche questo aspetto della natura canina.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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