Il mondo è pieno di falsi miti e di idee preconcette nei confronti dei cani, ad esempio i pregiudizi negativi (infondati) nei confronti dei pitbull o dei cani neri o i pregiudi positivi (egualmente infondati) nei confronti dei cani bianchi e dei cani di piccola taglia. A fianco a questo ci sono tante associazioni umano-cane così comuni – ad esempio la signora anziana con il maltese o il bassotto; la famigliola felice con il golden retriever; la signora di mezza età single con il jack russell; il ragazzo grosso e tatuato con il rottweiler, etc. etc. etc . – che viene da pensare che tipi di cane corrispondano naturalmente a tipi di persone.
In un interessantissimo articolo, Stanley Coren analizza l’elemento umano che accompagna cani di razze a maggiore rischio di aggressività per capire se hanno certe caratteristiche psicologiche e comportamentali. Lo studio è stato fatto in Canada. Le razze che elenca sono tra le altre, Akita, Chow Chow, Doberman (compresi i Pinscher), Staffordshire, American Pit Bull Terrier, American Staffordshire, Rottweiler, lupi (Cecoslovacco, Pastore Tedesco, Cane Lupo di Saarloos e altri).
La risposta che riferisce è positiva: è stato scoperto che esiste una correlazione tra determinate caratteristiche nelle persone e la scelta di cani appartenenti a razze a maggiore rischio di aggressività.
Da notare che questo non vuol dire che tutti quelli che scelgono cani appartenenti a razze più a rischio abbiano quelle caratteristiche, vuol dire che una percentuale più alta di persone con certe caratteristiche psicologiche e comportamentali privilegia razze a maggiore rischio di aggressività.
E quali sono queste caratteristiche?
Gli studiosi hanno rilevato che i proprietari di cani a maggiore rischio di aggressività facevano maggiore ricorso alla violenza rispetto al resto della popolazione – che include sia i proprietari di cane sia persone che non hanno il cane – avevano un ricco record di attività penalmente perseguibili (droga, aggressioni, etc.), erano nettamente più proni ad adottare comportamenti rischiosi e autodistruttivi. Si sono anche rivelati più egoisti, disinteressati al prossimo, e con tendenze manipolative molto più forti.
Sono state rilevate differenze anche nel rapporto con i cani: i proprietari di cani a maggiore rischio di aggressività erano mediamente molto meno legati al loro quadrupede rispetto al resto della popolazione, e molto più tolleranti dei maltrattamenti sugli animali.
Vuol dire che tutti quelli che scelgono un akita o un pastore tedesco o altri cani a maggiore rischio di aggressività hanno, come le definisce Coren, tendenze criminali e personalità psicopatologiche?
Come detto sopra, NO.
Vuol dire che rispetto alla media della popolazione, i proprietari di cani appartenenti a razze a maggiore rischio di aggressività presentano più frequentemente rispetto al resto della popolazione certe caratteristiche psicologiche e comportamentali.