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11 cose da sapere sui cuccioli

In ordine sparso (sono tutte ugualmente importanti) 11 cose da sapere sui cuccioli

#1. Non sono tanto diversi dai bimbi

Questa dichiarazione potrebbe sembrare un’eresia da chi come noi non fa che ripetere che bisogna riconoscere e amare la natura animale del cane; proviamo a spiegarla nei 2 punti che seguono sperando di riuscire a chiarire.

#1a. Come i bimbi, i cuccioli non possono essere lasciati soli per ore e ore

In generale è una crudeltà lasciare i cani da soli per ore e ore. Quando sono cuccioli e non conoscono la nuova famiglia, bisogna stare ancora più attenti. Il cucciolo soffre la solitudine e in più non sa che quegli umani ancora sconosciuti che lo hanno lasciato a casa da solo torneranno per cui oltre a sentirsi solo ha anche l’ansia di essere stato abbandonato. A ciò si aggiunge che i piccoli hanno bisogno di uscire più volte perchè si trattengono meno, hanno bisogno di muoversi, di giocare, di stare con i loro simili.

#1b. Come i bimbi, i cuccioli hanno bisogno di essere protetti, confortati, rassicurati

Immaginiamoci piccoli, trasportati in un mondo nuovo, magari in città dalla campagna, a casa di gente sconosciuta, e portati a contatto con cose nuove, alcune paurosissime (ad esempio i suoni delle allarmi, le motociclette, i trolley). Cosa faremmo? Ci gireremmo verso chi è con noi cercando protezione e chiedendo, magari solo con gli occhi, di essere rassicurati che va tutto bene.

Lo stesso è per i cani.

Per i piccoli ancora di più visto che non sanno ancora niente del mondo che li circonda e degli umani da cui dipende la loro vita. Il che vuol dire che NON bisogna ignorare il bisogno di protezione e conforto del piccolo ‘se no si rafforza il comportamento negativo’. Così facendo si rischia solo di far crescere un cane insicuro e pauroso, e quindi un cane potenzialmente molto problematico.

Un’altra situazione stressante può essere la notte: il buio, un posto nuovo, senza la mamma e i fratellini, il piccolo cane potrebbe sentirsi spaesato e impaurito e piangere alla ricerca di rassicurazioni. Come gestirlo? Come si farebbe con un bambino, confortando e rassicurando così da abituarlo che la notte non è nulla di cui avere paura. Potrebbe anche voler dire portarlo a dormire nella stanza con i suoi umani.

La sostanza è una: il piccolo che si immette nella nuova vita deve sentirsi sicuro, protetto dai suoi umani, e deve essere confortato quando ne ha bisogno. Come per gli umani, la difficoltà è trovare il modo giusto di farlo, trovare il punto di equilibrio tra giusto conforto e protezione eccessiva e quindi negativa.

#2. I primi mesi sono fondamentali per la loro percezione del mondo

C’è un periodo di tempo (tra i 2 e i 5 mesi approssimativamente), in cui i piccoli cani sono estremamente aperti ad accettare positivamente nuove esperienze e gli esseri animati che incontrano per cui più esperienze fanno (altri cani, l’autobus, i suoni delle moto, altri animali, più umani diversi – alti, bassi, donne, uomini, con il cappello, senza, con la barba, senza barba, in sedia a rotelle, bambini, etc. etc.) meglio è perchè crescendo accetteranno esperienze analoghe senza paura e senza aggressività. In altre parole, il benessere futuro dei piccoli passa anche dal loro fare quante più possibili esperienze. Ne deriva il punto #3. (fondamentale) che segue.

#3. Le esperienze che i cuccioli fanno devono essere positive e piacevoli

Le esperienze che i cuccioli fanno devono essere positive e piacevoli altrimenti crescendo affronteranno con paura e ostilità (e quindi, quasi certamente con aggressività) tutto ciò che hanno vissuto negativamente. E in questo tutto va proprio tutto – dal signore con la barba che ha tentato di accarezzarlo e lo ha spaventato all’aspirapolvere passando per le allarmi, le moto, i pavimenti, gli altri cani, gli altri animali, etc.

Un problema importante è anche che i cani sono i sovrani della generalizzazione per cui una esperienza negativa (ad esempio uno spavento per il rumore di un coperchio caduto per terra) facilmente si trasforma e si evolve in odio (e quindi facilmente in aggressività) verso tutto ciò che nella mente del cane è associata a quell’evento terrorizzante e che, almeno all’apparenza, non ha non ha nulla a che vedere con il problema originale (nel caso di cui sopra, ad esempio, il terrore causato dal coperchio che cadeva può trasformarsi in aggressività nei confronti di chi era nella stanza con lui/lei mentre accadeva quell’evento).

Quindi, assolutamente socializzazione, ma nel modo giusto.

#4. I cuccioli devono essere educati

I cuccioli imparano le fondamentali regole di comportamento canino (che sono molto rigorose) dalla mamma e dai fratellini. I piccoli piccoli godono di qualche margine in termine di villania ma già a pochi mesi devono aver imparato le buone maniere: i comportamenti maleducati non sono apprezzati nella comunità canina e sono sanzionati.

I cuccioli hanno bisogno di imparare fin da piccoli anche le regole della società umana in cui sono andati a vivere. Il compito di insegnargliele è dei proprietari. Le regole devono essere chiare e coerenti, l’insegnamento gentile ed adeguato.

#5. Il cucciolo deve essere capito e rispettato

Ogni cane ha la sua personalità, il suo carattere, i suoi sentimenti, i suoi gusti, i suoi punti di forza e le sue debolezze. Il suo benessere passa dal nostro riconoscerli e rispettarli, e tutto inizia quando il quadrupede è cucciolo. Uno strumento molto utile nella conoscenza e comprensione dei cuccioli sono le puppy class.

#6. I cuccioli non devono essere dominati e devono essere trattati BENE

La dominanza nei cani, almeno nella sua definizione classica non esiste. Ne abbiamo scritto qui. Questo cambia il rapporto degli umani con i cani, a partire da quando sono cuccioli. I cani non sono nemici da sconfiggere ma compagni di vita. Non devono essere dominati e sottomessi (un esempio di pratica nefanda per la sua inutilità e dannosità, il ‘sottometterlo’ portandogli via la ciotola piena da sotto il naso per poi punirlo se reagisce) ma devono essere condotti ad imparare le regole della convivenza con gli umani.

Capire e condurre è molto più difficile e molto più impegnativo del sottomettere e dominare, ma è l’unico modo civile e accettabile di vivere con il cane. Come detto tante volte, è sempre una ottima idea rivolgersi ad un educatore cinofilo (che deve essere professionista serio e preparato) che saprà aiutare a comprendere il piccolo ed indicare i modi migliori per aiutarsi e aiutarlo.

I cuccioli, come gli adulti, non devono essere maltrattati. MAI. Facciamo solo qualche esempio: non devono essere abbandonati a sè stessi per ore e ore, non devono essere relegati in casa, non devono essere isolati, non devono essere trattati con alcun tipo di violenza (nè fisica nè verbale), non devono essere strattonati, non bisogna gridar loro addosso, non devono essere incatenati, etc. etc.

#7. I cuccioli possono essere devastatori

Non importa la taglia, non importa il colore, importano il carattere, la personalità, la genetica e le condizioni di vita: gran parte dei cuccioli, moltissimi dei quali dall’aspetto insospettabile – bianchi, morbidi e piccoli – sono naturalmente devastatori, ancora di più se non si offre loro modo di esprimere correttamente la loro energia e il loro potenziale. Chi prende un cucciolo deve essere preparato al terremoto domestico che può generare. Ovviamente ci sono limiti, se e quando sono superati è fondamentale rivolgersi ad un educatore cinofilo che aiuterà a capire il piccolo, i motivi per cui si comporta così e cosa fare per trovare l’equilibrio necessario per una serena convivenza.

#8. I cuccioli devono essere trattati con rispetto

I cani sono straordinariamente tolleranti e disponibili nei confronti degli umani. Questo però non ci legittima ad abusare di loro e della loro pazienza. Facciamo qualche esempio: come noi non apprezziamo essere svegliati quando dormiamo, così bisogna rispettare il sonno dei piccoli cani; come noi non apprezzeremmo essere ‘spupazzati’, così non dobbiamo spuzzare i piccoletti; non dobbiamo costringerli al contatto fisico quando non lo apprezzano (per un approfondimento su cosa è lo lo spazio personale per i cani, cliccare qui), non bisogna lasciarli in balìa dei bambini, non bisogna strapazzarli, non bisogna disturbarli mentre mangiano, etc. etc. I cuccioli, come gli adulti e come gli umani, devono essere trattati con rispetto.

#9. Non tutti li amano

A differenza di quello che si pensa comunemente, i cani adulti che apprezzano i cuccioli sono una minoranza e spesso dipende dalla mancanza di buone maniere canine (ne abbiamo accennato al punto #4. che precede). Questo vuol dire che, a meno di non essere pronti ad accettare le reazioni (canine!!) che possono provocare e le loro conseguenze, la vicinanza e l’interazione dei cuccioli con gli adulti deve essere gestita con la dovuta attenzione.

 #10. I cuccioli sono delicati

Fino a che non sviluppano le difese immunitarie e si rafforzano, i piccoletti tendono frequentemente a presentare malanni (un po’ come i bimbi che vanno al nido e all’asilo). I più comuni sono diarrea, tosse, occhi cisposi, vomito, sfoghi alla pelle, parassiti intestinali (una cosa disgustosa), infezioni alle orecchie, colpo di freddo (se esposti a temperature troppo basse senza adeguata protezione), colpo di calore (come gli umani, i cani soffrono le temperature troppo alte), virus vari. Come per i bimbi, appanicarsi non serve a nulla e trascurare è una pessima idea. Nel caso di malanno, la strada da percorrere è rivolgersi al veterinario che darà tutte le indicazioni necessarie.

#11. I cuccioli non sono peluche e crescono!

Quante storie si sentono di cuccioli abbandonati perchè ‘sporca’, ‘deve uscire più volte al giorno’, ‘morde i mobili’, ‘non sta da solo tutto il giorno’, ‘abbaia’, ‘piange’, oppure , magari dopo mesi passati insieme, perchè ‘è diventato troppo grande’, ‘occupa troppo spazio’, o altre oscenità del genere? Troppe.

C’è troppa gente al meglio superficiale al peggio criminale che prende il cane non pensando che è un essere vivente con le sua natura e le sue numerose e impegnative esigenze.

Chi prende un cane DEVE SAPERE COSA STA FACENDO, e se prende un cucciolo, tutto inizia lì.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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