C’è un detto che ci piace molto che dice ‘I piani sono quella cosa che fanno gli uomini mentre Dio ride‘.
Con Obanino è stato così. Traumatizzati dalla perdita del nostro Eduard avevamo deciso di prendere un cucciolo in allevamento perchè pensavamo che sarebbe stato meno complesso di un cane di canile – in fin dei conti un piccolo di due mesi cresciuto super seriamente che motivo avrebbe avuto per essere difficile?
Lo abbiamo scoperto quando era già cucciolone e la risposta è il suo carattere, i suoi umani impreparati e le esperienze di vita causate dalla combinazione dei due fattori…
Quando aveva circa 1 anno e mezzo di età ci siamo resi conto che è un ragazzo molto complesso: incompreso nella sua sensibilità e insicurezza e non in perfetta salute (una colite autoimmune molto forte e una avanzata spondilosi vertebrale nonostante la giovane età) ha iniziato ad avere problemi comportamentali seri.
Finalmente abbiamo capito che qualcosa non andava e che bisognava intervenire prontamente e abbiamo avuto la fortuna di conoscere persone molto speciali grazie a cui Oban (e noi con lui) ha iniziato un lavoro di recupero che dura ancora adesso.
La particolarità del lavoro che stiamo seguendo è che comprende anche il TTouch.
Cosa è il TTouch, a cosa serve e come aiuta i cani lo spiega Cinzia Stefanini, Master etologa, Specialista della Rieducazione comportamentale APNEC Lombardia e Practitioner 2 TTouch (che segue Oban nel suo percorso)
D: Cara Cinzia, cosa è il TTouch?
C (Cinzia Stefanini): È un metodo gentile e positivo elaborato e codificato da Linda Tellington-Jones negli Anni ’70, che si basa su contatti leggeri e circolari delle dita e delle mani su tutto il corpo del cane (si fa anche sui gatti, sui cavalli e sugli umani) e prevede anche l’uso di bendaggi e ostacolini.
D: Il TTouch come aiuta il cane?
C: Il TTouch aiuta il cane a prendere consapevolezza del suo corpo e a rilasciare le tensioni con l’obiettivo di ottenere sollievo fisico ed emotivo. Aiuta a trovare equilibrio fisico, cognitivo ed emozionale (i tre livelli sono inteconnessi, non esiste uno senza gli altri). Un cane con un buon equilibrio fisico sta meglio anche mentalmente, è più calmo e ha maggiore capacità di concentrazione e apprendimento. Il TTouch aiuta anche a sviluppare autocontrollo e fiducia in sè stessi.
Faccio l’esempio di Oban che ha problemi con la parte posteriore del suo corpo: grazie al TTouch sta ‘scoprendo’ di avere anche le zampe di dietro, di poterle usare e poterle controllare e questo gli da maggiore consapevolezza di sè e maggiore fiducia nelle sue capacità e quindi alla fine lo aiuta ad essere più tranquillo.
D: A quali cani serve il TTouch?
C: Ne beneficiano i cani timidi, quelli insicuri, e quelli che hanno qualche problema fisico (dopo accurata visita del veterinario). Il TTouch aiuta i cani che cambiano casa o famiglia e quelli che hanno difficoltà di adattamento. Può coadiuvare i percorsi di recupero comportamentale di cani in difficoltà ed è molto utile per i cani anziani ma realtà beneficia tutti i cani, non solo quelli che hanno problemi. Pensa, l’ho praticato anche su un cucciolo neonato 🙂 . Il TTouch è un bel regalo anche per i cani sani, ed è ottimo per i cani sportivi e per quelli che lavorano (ad esempio i cani della protezione civile o quelli delle unità cinofile della polizia) perchè li aiuta a rilasciare le tensioni del lavoro.
D: Come si svolge una sessione di TTouch?
C: Ogni sessione è paragonabile ad una conversazione in cui il Practitioner TTouch deve essere aperto all’ascolto dell’animale e a variare la sua azione a seconda delle richieste o delle risposte che il cane da alle sue ‘domande’. Faccio un esempio relativo all’uso delle bende che sono molto utili per i cani paurosi, nervosi, iperattivi o con difficoltà di movimento perché aiutano a conquistare consapevolezza del proprio corpo e a mantenere una respirazione efficace. Nel momento in cui il Practitioner TTouch appoggia per la prima volta la benda sulla zampa del cane gli sta anche chiedendo se vuole provare l’esperienza e prima di procedere con il bendaggio deve aspettare la sua risposta. Da notare che la risposta può essere positiva – il cane si incuriosisce ed è sereno, per cui posso proseguire con il bendaggio – o negativa – il cane si irrigidisce, oppure si sposta – per cui non proseguo con il bendaggio e uso invece i tocchi con le dita e con le mani. Il Practitioner non forza mai il cane, dialoga con lui/lei.
D: Il TTouch è una esperienza piacevole per il cane?
C: E’ una esperienza piacevole ma ciò che si ricerca con una sessione TTouch non è semplice rilassamento ma anche concentrazione e consapevolezza. Le sedute sono quindi anche un percorso formativo per il cane (ricordiamo che tramite il TTouch il cane prende consapevolezza di sè, sia fisica sia mentale, impara l’autocontrollo, etc.) per cui possono essere faticose. E’ comune che alla fine di una sessione di TTouch il cane sia stanco per via del lavoro che ha svolto.
D: Quando si vedono i primi benefici?
C: A volte già dalla prima sessione il cane cambia, ma normalmente ci vuole qualche incontro perchè perchè è facile, soprattutto con i cani diffidenti, che non siano subito disposti a farsi toccare per cui serve un po’ di tempo per conoscersi ed entrare in sintonia.
D: Il TTouch è una forma di medicina alternativa?
C: Assolutamente no. Non sostituisce mai il veterinario. Può coadiuvare nel recupero e dare sollievo ma mai essere alternativo al medico. Se il cane mostra sintomi clinici bisogna chiamare il veterinario.
D: Se qualcuno volesse fare il TTouch con il suo cane, dove può farlo?
C: Sul sito http://www.tteam.it si trovano i Practitioner per regione.
Qui sotto alcune foto di Cinzia e Oban che fanno il TTouch. Si possono vedere le bende, i tocchi, e come la sessione di TTouch sia impegnativa per il cane (oltre che per il Practioner ovviamente)