Normalmente quando si vuole insegnare un comportamento ad un cane, gli si da un comando, spesso associato ad un gesto, e quando la creatura esegue si da un premio.
Il piacere del premio e la percezione di aver soddisfatto il proprietario portano il cane ad associare il comportamento ad una esperienza positiva e quindi a volerlo ripetere.
Stanley Coren, il celebre professore di psicologia ed esperto di cani che abbiamo citato tante volte, propone un altro sistema, anche esso scientificamente provato, da affiancare a quello descritto sopra.
La differenza è che questo altro metodo parte dall’azione del cane e non dal proprietario.
Cosa richiede?
All’umano richiede attenzione, intervento immediato e tanti premi; al cane, di essere sè stesso.
In cosa consiste?
Si tratta di premiare il cane quando da solo (non su richiesta quindi) fa qualcosa che il suo umano apprezza.
Il principio su cui opera è lo stesso del metodo di cui sopra, gratificare un comportamento, ma a differenza di quello descritto sopra, gratifica un comportamento che il cane ha adottato autonomamente.
I cinque esempi che seguono dovrebbero aiutare a capire la questione:
# 1. Arrivati al semaforo rosso, il cane si siede e aspetta tranquillo; il proprietario apprezza il comportamento e lo premia immediatamente. All’xesima ripetizione, il cane associa lo stare seduto e aspettare tranquillo ad una cosa piacevole (il premio), e ripeterà il comportamento. Da un certo momento in poi aspettare seduto tranquillamente al semaforo è parte della normalità (e il premio non servirà più).
# 2. Di fronte ad una situazione che preoccupa, il cane si avvicina all’umano e chiede sostegno; il proprietario apprezza il comportamento e lo premia immediatamente. All’xesima ripetizione, per il cane diventa normale rivolgersi al suo umano (rispetto, ad esempio, ad aggredire) quando c’è qualcosa che lo preoccupa. Molto molto molto apprezzabile.
# 3. Durante il pasto il cane si accoccola sotto il tavolo; il proprietario apprezza il comportamento (rispetto, ad esempio, a mendicare il cibo) e lo premia immediatamente. All’xesima ripetizione, per il cane stare tranquillo sotto il tavolo durante i pasti è la normalità (e non c’è più bisogno di premio).
#4. Il cane resta nella sua cuccia quando entra in casa un ospite; il proprietario apprezza il comportamento e lo premia immediatamente. All’xesima ripetizione, per il cane stare nella cuccia mentre entrano gli ospiti è la normalità.
#5. Appena usciti di casa il cane produce; il proprietario apprezza, associa il comportamento ad un premio e ad un comando vocale (ad esempio, ‘Facciamo subito’). Dopo una serie di ripetizioni, il cane associerà l’azione (la produzione), al comando (‘facciamo subito’) ad una esperienza piacevole (il premio) per cui da una certo punto in poi basterà dire ‘Facciamo subito’ perchè produca in tempi rapidissimi.
Un altro aspetto interessante (e volendo, anche divertente) di questo sistema è che gratificando comportamenti ‘auto-generati’, si può abituare il cane a fare cose anche sorprendenti.
Facciamo un solo esempio che è l’unico che ci viene in mente ora ma vale qualsiasi comportamento particolare e/o curioso del proprio cane.
Il cane sente una suoneria dedicata del telefono (ad esempio quella del marito/della moglie), arriva e si siede. Il proprietario trova il comportamento divertente e lo premia. Dopo una serie di ripetizioni, il cane ogni volta che sentirà quel suono arriverà e si siederà.
Questo sistema ha due punti delicati:
1. Bisogna essere attentissimi a gratificare solo i comportamenti desiderati; e non, cosa che può avvenire anche senza rendersente conto, gratificare i comportamenti non desiderati.
2. La gratificazione deve essere immediata per cui per ottenere risultati bisogna prestare grande attenzione ai comportamenti del cane e premiare appena li mette in atto.
Buon divertimento! 🙂