L’umano si aspetta che il cane abbia determinati comportamenti – ad es: che si sieda quando gli viene chiesto; che arrivi quando è chiamato, che aspetti di ricevere qualcosa invece di prenderla da solo (ad esempio un gioco o il cibo), che non aggredisca le persone, che non aggredisca i cani, etc.
Il cane da parte sua quando può è felice di soddisfare il suo proprietario.
La (ri)educatrice cinofila Cinzia Stefanini spiega che educare il cane vuol dire aiutarlo ad esprimere le sue qualità e compito dell’educatore cinofilo è aiutare la coppia cane-proprietario a comunicare meglio, comprendersi in modo più efficace ed inserirsi correttamente nel contesto urbano o nel tessuto sociale di riferimento (per l’intervista completa, cliccare qui.)
Possiamo quindi dire che ciò che permette l’incontro tra il desiderio dell’umano e il comportamento del cane sono la comunicazione e la comprensione reciproca.
Comunicare correttamente è fondamentale sia per il cane sia per l’umano per conoscersi, capirsi, per chiedere cose possibili e nel modo giusto e per essere ascoltati.
Conoscere e capire il proprietario per il cane è fondamentale perchè gli permette di fidarsi e affidarsi e di sapere cosa ci si aspetta da lui.
Conoscere e capire il cane per l’umano è fondamentale perchè gli permette di gestirlo nel modo corretto e nel rispetto della sua natura.
Chiariamo l’ultimo punto: ogni cane ha il suo carattere e la sua personalità e ci sono alcune cose che, indipendentemente dal carattere e dalla personalità, tutti i cani devono conoscere – ad esempio il richiamo.
Altre, invece, sono riconducibili alle aspettative del proprietario e non sono necessariamente compatibili con la natura del cane. Facciamo un esempio ma ce ne sono tanti quanti cani: Il proprietario vorrebbe un cane socievole con cani e umani e ha invece un quadrupede che diffida degli altri cani e va in ansia quando ci sono persone. L’aspettativa del proprietario è in conflitto con la natura del cane.
Il proprietario se ne deve accorgere e deve agire di conseguenza: rispettare la natura del cane, e quindi non costringerlo a stare con gli altri cani e con le persone (oltre ad essere una violenza c’è il rischio di generare problemi comportamentali anche molto gravi) e poi lavorare per aiutare il cane a vivere meglio nella società in cui è inserito.
Il proprietario come impara se le aspettative che ha nei confronti del suo cane sono soddisfabili o se sono lontane, se non addirittura incompatibili, con la natura del quadrupede? Come sa cosa offre il cane di diverso, magari anche di migliore, rispetto alle aspettative?
Prestando attenzione, e se necessario, rivolgendosi ad un educatore cinofilo serio e professionista.
Perchè la verità è che la creatura pelosa racconta sè stessa (comunica) – ognuno lo fa a suo modo e non è detto che sia ovvio (ad esempio, un disagio non necessariamente si esprime con una scenata, potrebbe ‘semplicemente’ essere espresso con un’alzata di orecchio seguita immediatamente da un’azione – un attacco, un morso, la fuga, etc.) – e l’umano dai comportamenti e dai segnali che il cane invia deve capire come è e deve favorire lo svilupparsi di un dialogo e la costruzione di una relazione basata sul rispetto e l’apprezzamento delle qualità reciproche.
Facile?
Insomma….
Dipende tutto dall’umano, quanto è disponibile, quanto è attento, quanto è flessibile, quanto è desideroso di capire ed eventualmente di farsi aiutare per capire.
C’è da dire che lo sforzo vale tutta la candela perchè la vita con il cane è un’esperienza straordinaria e il dialogo con questi animali incredibili, fatto di sguardi, gesti, suoni e parole, è uno degli aspetti meravigliosi di questa esperienza.
E c’è da finire dicendo che in realtà non ci sono alternative perchè la ricchezza della vita con il proprio cane si fonda sul rispetto della sua natura e sull’apprezzamento delle sue qualità, anche se diverse da quelle che avremmo desiderato inizialmente.