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Come sono i cani

1. Dimmi chi sei ti dirò come sei
Un gruppo di ricercatori ha studiato se la razza, l’età e il sesso dei cani influenza i loro comportamenti ed hanno rilevato che i cani appartenenti a razze da lavoro sono tendenzialmente più facilmente addestrabili degli altri (10% in più), hanno più interesse a giocare ed interagire con gli umani (il 30% in più) e sono generalmente meno paurosi degli altri (con un range molto ampio, dal 10 al 60% in meno). Lo studio conferma che i cani paurosi sono più aggressivi e quelli più socievoli sono tendenzialmente meno paurosi e quindi anche meno aggressivi. I cani più desiderosi di giocare con gli umani sono tendenzialmente più facili da educare.

2. Sono influenzati dai comportamenti altrui
Alcune recenti ricerche hanno studiato il comportamento dei cani in relazione a terzi, altri cani e umani, ed è emerso che i cani sono sensibili al comportamento di quelli con cui interagiscono, sia che si tratti di altri cani sia che si tratti di persone, e adattano il loro comportamento in base al comportamento altrui. E’ stato anche rilevato che tra una persona che li ignora e una persona che ha mostrato interesse nei loro confronti – giocando con loro, chiacchierando con loro e/o accarezzandoli – i cani scelgono quest’ultima (un’ennesima dimostrazione di quanto sbagliano quelli che sostengono che i cani non hanno sentimenti). E’ interessante notare che per esserne influenzati devono vivere direttamente il comportamento degli altri, sembra che non risentano nè positivamente nè negativamente da come gli altri si comportano tra di loro.

3. L’impatto della sterilizzazione sulla salute e la vita
Una ricerca recente ha studiato l’impatto della sterilizzazione sulla salute e sulla vita dei cani e ha scoperto che in generale i cani sterilizzati vivono più a lungo dei cani non sterilizzati e la sterilizzazione riduce il rischio di morte dovuta ad alcune cause, ad esempio le malattie infettive. Allo stesso tempo però, hanno scoprerto che la sterilizzazione aumenta il rischio morte per altre malattie, ad esempio i tumori.

4. L’esperienza conta più dei sensi
Il senso forse più importante dei cani è il potentissimo olfatto e viene spontaneo pensare che avendo uno strumento così prodigioso a disposizione, lo usino per scoprire il mondo e risolvere i problemi. La realtà sembra essere diversa. Una recente ricerca ha rivelato che i cani paiono privilegiare la vista come organo sensoriale e ricorrono all’esperienza – ripetono – di strategie adottate in passato che si sono rivelate di successo. Provano ad usare il naso se altre strategie che hanno adottato non hanno portato risultati. Una delle conclusioni è che i cani che vivono in famiglia devono essere abituati ad affidarsi all’olfatto, lo strumento sensoriale più potente di cui sono dotati.

5. Il proprietario, la base sicura
E’ stato scientificamente dimostrato che per i cani il proprietario ha lo stesso effetto di base sicura necessaria per affrontare il mondo e gli eventi delle vita in modo sereno ed efficace che i genitori hanno per i bambini. Negli umani, l’effetto di base sicura dei genitori è valido per i bambini, la particolarità dei cani è che per loro rimane anche quando diventano adulti. Commuovente è sapere che mentre per i cuccioli la base sicura può essere anche un umano che non conoscono, per i cani adulti la figura di riferimento sono i proprietari.

6. Che belle le carezze
E’ scientificamente dimostrato che i cani amano molto di più essere complimentati con le carezze che con le parole.

7. I cani e i film
Basta andare in giro dopo l’uscita di un film di successo che ha un cane tra i protagonisti per rendersi conto che una razza magari ignorata fino a quel momento è diventata super popolare (pensiamo ad esempio ai collie ai tempi di Lassie, o ai Jack Russell quando è uscito The Mask). Un gruppo di ricercatori si è recentemente occupato dell’influenza dei media sulla scelta dei cani e tra le varie cose hanno rilevato c’è che dagli inizi del ‘900 l’influenza dei film sulla popolarità dei cani è declinata, il che fa sperare che stia pian piano emergendo l’idea che è sbagliato scegliere un cane perchè quella razza è di moda; la seconda cosa interessante è che l’impatto della popolarità derivante dai film, che come abbiamo scritto prima è meno forte di qualche anno fa ma non è certamente scomparso, dura fino a 10 anni dopo l’uscita del film.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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