Home Vita con il Cane 10 falsi miti sui cani

10 falsi miti sui cani

#1. Non sono la dimensione, l’età e la forza fisica a determinare l’autorevolezza

A differenza di quello che viene spontaneo pensare non è necessariamente il cane più grosso, più giovane o più forte fisicamente ad ‘affermarsi’ nell’incontro con un altro cane – non nella rissa, perchè in quel caso la dimensione e la forza fisica sono oggettivamente un vantaggio. In altre parole, nell’ambito del dialogo e della comunicazione canina, l’autorevolezza conta e uno yorkshire può mettere al suo posto un pastore tedesco così come un cane anziano e fragile di ‘controllare’ cani giovani e forti.

#2. I cuccioli non li tocca nessuno

Il neo proprietario con un piccoletto al guinzaglio ‘sa’ (non sappiamo bene perchè ma è un fatto) che con la sua creatura può andare ovunque ed avvicinarsi a chiunque perchè i cuccioli sono al sicuro ed è permesso loro tutto. Non è così. Non tutti i cani adulti apprezzano i piccoli e i cuccioli devono imparare la comunicazione e le buone maniere canine. Il proprietario del cucciolo deve gestire le uscite con il piccolo in modo sereno e consapevole.

#3. Cani e lupi sono la stessa cosa

No. E’ scientificamente provato che il comportamento dei lupi è irrilevante per il modo in cui viviamo a interagiamo con i nostri cani. I cani si sono evoluti per migliaia di anni a convivere e collaborare con l’uomo ed interagiscono naturalmente con l’umano in modi che i lupi non fanno nemmeno se addestrati – ad esempio i cani si rivolgono agli umani per chiedere aiuto. Sostengono che i cani siano lupi quelli che parlano e agiscono secondo la logica del capobranco, della dominanza e anche dei metodi violenti per educare e ‘correggere’ il cane ma sbagliano e anche grossolanamente. Inoltre, chi usa il comportamento dei lupi per giustificare i metodi di addestramento ed educazione dei cani molto spesso fa riferimento ad interpretazioni sul mondo dei lupi che i più avanzati studi hanno confutato. (dalla APDT americana, la Associazione degli educatori cinofili professionisti).

#4. L’educazione e l’addestramento richiedono punizioni e dominanza sul cane

No. Abbiamo già affrontato l’argomento (clicca qui ) e ci torniamo perchè è troppo importante. I cani non nascono per dominare il mondo, anzi, convivono e collaborano con l’uomo da millenni ed è compito dell’uomo insegnare loro le regole (che oltretutto si evolvono continuamente anche per gli umani) necessarie per vivere serenamente nella società civile. E’ scintificamente dimostrato che i cani (e come dare loro torto…) cercano di ripetere esperienze piacevoli per cui rispondono sostanzialmente meglio quando sono condotti verso i comportamenti desiderati tramite ricompense, di cui le più efficaci sono le squisitezze sotto forma di cibo, seguite dalle carezze e per ultimo, notevolmente distaccate dalle altre due, gli elogi (ad esempio, bravo, ben fatto, etc.).

#5.  Un altro cane della stessa razza, una certezza

No. La genetica e le caratteristiche di razza sono una cosa ma non si deve dimenticare il carattere individuale per cui ogni cane è diverso da un altro, anche se fratelli. Se cucciolo di razza, l’unico modo per sapere qualcosa su come è il cane è affidarsi ad un allevatore serio che ne vede i comportamenti nei primissimi mesi di vita e ne riconosce il carattere.

#6. Lo so, sono stato marranissimo

I cani sono gran furboni e riescono a farci credere che sappiano quando hanno fatto qualcosa di sbagliato. La verità però è un’altra: è scientificamente provato che non conoscono il senso di colpa, ma hanno una straordinaria empatia per cui sentono il disappunto dell’umano e anticipano eventuali punizioni (di cui nel 99,9% dei casi non identificano la ragione) adottando un comportamento che nel linguaggio canino mira a calmare chi hanno di fronte.

#7. Non accarezzare un cane che ha paura

Un altro clamoroso falso mito è che non bisogna confortare un cane che ha paura perchè altrimenti si rafforza la paura. Non è così. Come gli umani quando hanno paura trovano conforto nell’essere rassicurati, così è per i cani.

#8. Se un cane non impara qualcosa vuol dire che è testone, stupido, dominante o magari tutte e tre le cose

No. Se un cane non impara qualcosa tre sono i fattori principali da considerare: 1. Il comportamento che gli viene richiesto potrebbe dargli fastidio – ad esempio, ha problemi di schiena e sedersi gli provoca dolore; 2. Il modo in cui gli si chiede di fare qualcosa non è per lui/lei comprensibile; 3. Potrebbero esserci fattori ambientali che lo confondono o distraggono.

#9. I cani devono stare con gli altri cani
No. Non a tutti cani piace stare in compagnia degli altri cani, non c’è niente di strano e non bisogna forzarli.
#10. Ci vogliono dominare
No. Le ricerche più recenti ed avanzate sul comportamento dei cani rivelano che pensare e parlare di dominanza come caratteristica del cane è fattualmente sbagliato e ugualmente sbagliato è sostenere che debbano essere duramente repressi altrimenti riescono nel loro obiettivo di dominare tutti quelli che lo circondano. Bisogna invece pensare in termini di ruolo. In ogni famiglia ognuno ha più o meno naturalmente il suo, e così anche il quadrupede di casa ne ha uno e perchè la convivenza sia felice e il cane stia bene, il suo ruolo deve essere quello che i suoi umani vogliono che sia e deve essere compatibile con la natura del cane – e ribadiamo per l’ennesima volta che la scelta del cane giusto è fondamentale  (per approfondire, cliccare qui , qui e qui ) -e quindi ad esempio non dare ad un labrador il ruolo di difensore di un giardino o a un rottweiler quello di accogliere gli ospiti alle feste…
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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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