#1. Non sono la dimensione, l’età e la forza fisica a determinare l’autorevolezza
A differenza di quello che viene spontaneo pensare non è necessariamente il cane più grosso, più giovane o più forte fisicamente ad ‘affermarsi’ nell’incontro con un altro cane – non nella rissa, perchè in quel caso la dimensione e la forza fisica sono oggettivamente un vantaggio. In altre parole, nell’ambito del dialogo e della comunicazione canina, l’autorevolezza conta e uno yorkshire può mettere al suo posto un pastore tedesco così come un cane anziano e fragile di ‘controllare’ cani giovani e forti.
#2. I cuccioli non li tocca nessuno
Il neo proprietario con un piccoletto al guinzaglio ‘sa’ (non sappiamo bene perchè ma è un fatto) che con la sua creatura può andare ovunque ed avvicinarsi a chiunque perchè i cuccioli sono al sicuro ed è permesso loro tutto. Non è così. Non tutti i cani adulti apprezzano i piccoli e i cuccioli devono imparare la comunicazione e le buone maniere canine. Il proprietario del cucciolo deve gestire le uscite con il piccolo in modo sereno e consapevole.
#3. Cani e lupi sono la stessa cosa
No. E’ scientificamente provato che il comportamento dei lupi è irrilevante per il modo in cui viviamo a interagiamo con i nostri cani. I cani si sono evoluti per migliaia di anni a convivere e collaborare con l’uomo ed interagiscono naturalmente con l’umano in modi che i lupi non fanno nemmeno se addestrati – ad esempio i cani si rivolgono agli umani per chiedere aiuto. Sostengono che i cani siano lupi quelli che parlano e agiscono secondo la logica del capobranco, della dominanza e anche dei metodi violenti per educare e ‘correggere’ il cane ma sbagliano e anche grossolanamente. Inoltre, chi usa il comportamento dei lupi per giustificare i metodi di addestramento ed educazione dei cani molto spesso fa riferimento ad interpretazioni sul mondo dei lupi che i più avanzati studi hanno confutato. (dalla APDT americana, la Associazione degli educatori cinofili professionisti).
#4. L’educazione e l’addestramento richiedono punizioni e dominanza sul cane
No. Abbiamo già affrontato l’argomento (clicca qui ) e ci torniamo perchè è troppo importante. I cani non nascono per dominare il mondo, anzi, convivono e collaborano con l’uomo da millenni ed è compito dell’uomo insegnare loro le regole (che oltretutto si evolvono continuamente anche per gli umani) necessarie per vivere serenamente nella società civile. E’ scintificamente dimostrato che i cani (e come dare loro torto…) cercano di ripetere esperienze piacevoli per cui rispondono sostanzialmente meglio quando sono condotti verso i comportamenti desiderati tramite ricompense, di cui le più efficaci sono le squisitezze sotto forma di cibo, seguite dalle carezze e per ultimo, notevolmente distaccate dalle altre due, gli elogi (ad esempio, bravo, ben fatto, etc.).
#5. Un altro cane della stessa razza, una certezza
No. La genetica e le caratteristiche di razza sono una cosa ma non si deve dimenticare il carattere individuale per cui ogni cane è diverso da un altro, anche se fratelli. Se cucciolo di razza, l’unico modo per sapere qualcosa su come è il cane è affidarsi ad un allevatore serio che ne vede i comportamenti nei primissimi mesi di vita e ne riconosce il carattere.
#6. Lo so, sono stato marranissimo
I cani sono gran furboni e riescono a farci credere che sappiano quando hanno fatto qualcosa di sbagliato. La verità però è un’altra: è scientificamente provato che non conoscono il senso di colpa, ma hanno una straordinaria empatia per cui sentono il disappunto dell’umano e anticipano eventuali punizioni (di cui nel 99,9% dei casi non identificano la ragione) adottando un comportamento che nel linguaggio canino mira a calmare chi hanno di fronte.
#7. Non accarezzare un cane che ha paura
Un altro clamoroso falso mito è che non bisogna confortare un cane che ha paura perchè altrimenti si rafforza la paura. Non è così. Come gli umani quando hanno paura trovano conforto nell’essere rassicurati, così è per i cani.
#8. Se un cane non impara qualcosa vuol dire che è testone, stupido, dominante o magari tutte e tre le cose
No. Se un cane non impara qualcosa tre sono i fattori principali da considerare: 1. Il comportamento che gli viene richiesto potrebbe dargli fastidio – ad esempio, ha problemi di schiena e sedersi gli provoca dolore; 2. Il modo in cui gli si chiede di fare qualcosa non è per lui/lei comprensibile; 3. Potrebbero esserci fattori ambientali che lo confondono o distraggono.