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Una decisione difficile

Io non sopporto le storie tristi e cerco così tanto il lieto fine che prima di vedere un film leggo sempre in anticipo come finisce e se finisce male non lo vedo, e prima di iniziare un libro leggo sempre le ultime 3 pagine per assicurarmi che non ci siano brutte sorprese.

Questa forma di autoprotezione è possibile per le cose che si possono controllare, ma nella realtà ahimè le situazioni si presentano, non sono sempre facili, e vanno gestite per quello che sono, cercando di farlo nel modo più serio e responsabile possibile.

La decisione di prendere un cane nella propria vita è molto seria, lo abbiamo scritto tante volte.

Non si differenzia molto, per non dire quasi per niente, da decisioni monumentali come sposarsi o avere figli e come abbiamo visto il futuro proprietario ha l’obbligo di fare ciò che serve perchè si creino le condizioni per una felice convivenza con il nuovo compagno a quattrozampe. E lo ricordiamo, per nuovo compagno non si intende solo chi ha preso il primo cane della sua vita, ma anche chi ha già avuto o ha cani e ne prende uno nuovo.

Un proverbio Yiddish dice ‘L’uomo pianifica, Dio ride’.

In altre parole, succede che le cose non vadano come previsto e la convivenza con la creatura pelosa, per quanto amata, si riveli incompatibile.

Quali possono essere le causa della sorpresa, le ragioni per cui vivere con il proprio amato cane diventa un problema insormontabile? Ce ne sono vari. Ne elenchiamo qualcuno.

– Scelta sbagliata del cane: una famiglia che ha bisogno di donare amore e di esprimerlo anche con contatto fisico continuo prende un cane che soffre la vicinanza e manifesta il suo disagio in modi sempre più decisi.

–   Mancanza di comunicazione tra cane e umano e tra umano e cane. Come tra gli umani per andare d’accordo bisogna capirsi, lo stesso avviene nel rapporto cane-umano/umano-cane: se uno comunica una cosa e l’altro ne capisce un’altra o non capisce proprio, nel breve nascono problemi anche seri. La situazione può degenerare fino a livelli insostenibili se l’umano non capisce che ci sono problemi e non si attiva per risolverli. Parlando di esperienze personali, possiamo dire che con Oban abbiamo rischiato grosso in questo senso.

–  Cambiate circostanze. Può succedere che le proprie condizioni di vita, il proprio stato psicologico, il proprio stato fisico cambino in modo da rendere la convivenza con il cane un problema.

–  Una preparazione in realtà inadeguata. Il futuro proprietario pensa di aver fatto tutto il necessario ma in realtà si è ‘dimenticato’ di alcuni aspetti della natura canina e della convivenza con il cane che si rivelano cruciali.

– Il cane: Abbiamo visto tante volte che i cani sono individui a sè ognuno con il suo carattere e le sue caratteristiche individuali per cui può succedere che pur avendo scelto la razza con attenzione dopo averne studiato accuratamente le caratteristiche, aver conosciuto genitori e fratelli, etc. ci si trovi ad accogliere quello ‘diverso’. Può capitare, non è colpa di nessuno, è la natura, ma può essere un problema. Facciamo un solo esempio: se io mi aspetto di aver preso una cucciola dolcissima che ama i bambini perchè quella razza è nota per la dolcezza e l’amore per i bambini e la cucciola in questione invece odia tutti i bimbi che vede, ho un grosso problema.

e infine

– Aspettative sbagliate. Il cane è ‘giusto’, nel senso che è come la sua natura e le sue caratteristiche vogliono che sia, ma il suo umano per motivi vari – ad esempio esperienza totalmente diversa con un altro cane della stessa razza, o paragoni con altri cani della medesima razza – si aspetta che sia diverso.  

Qualsiasi le ragioni, avere problemi seri con il proprio cane è una situazione difficilissima praticamente ed emotivamente molto molto stressante.

Tante volte abbiamo scritto che uno dei motivi per cui bisogna pensare bene prima di prendere un cane ed è fondamentale scegliere il cane giusto, è che non esiste la separazione.

Abbiamo sbagliato nel senso che la separazione nella forma di abbandono è un crimine, ma la separazione responsabile, intesa come trasferimento del cane ad una situazione per lui/lei più adatti, ci può essere ed in alcuni casi è necessaria per garantire il benessere del cane e la sopravvivenza della famiglia.

Evidente che l’unica separazione concepibile è quella pensata per e che garantisce il benessere del cane e quindi ci si può arrivare solo dopo aver lavorato con esperti cinofili seri e professionisti e può essere fatta solo con il loro coinvolgimento.

 

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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