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Cani e vacanza: la Pensione

I proprietari di cane, o almeno una parte di loro, sono persone molto particolari che per le loro creature fanno veramente qualsiasi cosa e per i quali situazioni per altri normalissime, come ad esempio le vacanze, assumono contorni anche molto complicati.

Il cuore della questione è sempre lo stesso, la separazione dal quadrupede e il suo benessere, pensato impossibile lontano dai suoi umani.

La sistemazione canina che maggiormente fa tremare il padrone protettivo e ansioso è ‘la pensione’, luogo di fatto misterioso (perchè nessun ansioso ha osato mai visitarne una, e  men che mai lasciarvi il proprio quadrupede) e su cui girano storie di ogni genere, dalle più terrorizzanti – sono fonti di malattie e i cani sono maltrattati – alle più incredibili – al solo nominarla il cane si emoziona così tanto che si dimentica dell’esistenza dei suoi umani.

Purtroppo per noi rientriamo nella categoria proprietari ansiosi, con Eduard ci giustificavamo dicendo che venendo dal canile avrebbe sofferto troppo la separazione e stare lontano da noi lo avrebbe traumatizzato per cui lo abbiamo portato ovunque. Quando è arrivato Oban, tutto sereno dal suo allevamento e senza un pensiero nella vita, ci siamo detti che saremmo stati sereni e rilassati, saremmo partiti e lo avremmo lasciato senza problemi. Passano gli anni e siamo di fatto incollati al piccolo…

Consapevoli che la situazione non è ottimale – può capitare di dover andare da qualche parte in cui il quadrupede non può essere portato, abbiamo cercato di capire se per il cane la separazione dai suoi umani e la temuta pensione non siano in realtà eventi che possono affrontare con serenità.

Abbiamo chiesto aiuto alla super Cinzia Stefanini e non solo nella veste di (ri)educatrice cinofila ma anche di proprietaria di due labrador.

Ci ha rasserenati che è normale avere remore a separarsi dal proprio quadrupede perchè i pet sono parte integrante della famiglia e perchè trovare situazioni in cui ci si sente tranquilli di lasciarli non è proprio facilissimo.

Per i cani invece l’esperienza della separazione e della pensione può essere serena, a patto che si seguano una serie di accortezze tutte egualmente importanti.

La struttura:  il primo passo per sceglierne una sono i consigli di amici proprietari di cani che ne hanno esperienza positiva, quindi una struttura che lavori da qualche tempo. Il secondo, fondamentale, è visitarla di persona (controllando tutti i locali) e verificare che abbia una serie di requisiti: che i cani presenti siano abbastanza tranquilli, che sia pulita, che ci sia acqua pulita, che ci siano cucce, che i box siano coibentati e freschi d’estate, che ci sia uno spazio verde all’esterno del box in cui i cani possono razzolare.

Tra le pensioni tradizionali e quelle familiari generalmente sono da preferire queste ultime perchè permettono ai cani di avere una intensa relazione con le persone e quindi di vivere una esperienza il più simile possibile alla loro vita quotidiana.

Individuato il posto, bisogna dedicarsi alla preparazione del cane – perchè fondamentale affinchè la separazione sia serena, è che il cane sia abituato al nuovo posto e alla lontananza dai suoi umani.

Molto importante ricordare che i cani hanno il senso dello scorrere del tempo per cui si rendono ben conto dell’una-due settimane o più in cui i padroni sono lontani.

Preparare il cane richiede un po’ di organizzazione e un bel po’ di tempo: il quadrupede deve essere portato nella struttura scelta prima per poche ore, poi un giorno, poi due, e si deve ripetere l’esperienza più volte fino a che non la vedrà come sicura e saprà che è vero che sta andando in un posto nuovo ma anche che dopo un po’ il proprietario lo va a prendere e si torna a casa.

Andare più volte alla pensione permette anche di capire se il cane ci si trova bene: se è felice quando ci si sta avvicinando, se fa le feste ai responsabili quando li vede, oppure al contrario, se cerca di scappare o si rifiuta di scendere dall’automobile.

Per il periodo di permanenza in pensione molto importante è ricostruire per quanto possibile una situazione che ricordi il suo stile di vita abituale, e quindi portargli la sua pappa, la sua cuccia, altri elementi a lui/lei familiari.  L’abitudine e punti di riferimento sicuri aiutano il quadrupede a rimanere tranquillo e sicuro anche in assenza dei suoi proprietari. Cinzia sconsiglia di far dormire i cani da soli, a meno che non siano già abituati. 

Noi abbiamo trovato molto rincuorante sapere che con una preparazione adeguata e corretta tutti i cani si adattano al ‘posto delle vacanze’, anche se è importante ricordare che quelli che hanno sperimentato l’abbandono o i molto insicuri o quelli poco adattabili hanno bisogno di più tempo e pazienza per essere abituati.

Un altro dato significativo è che è raro che il cane torni cambiato dalla pensione – sempre che si siano avute tutte le accortezze di cui abbiamo parlato sopra – e nel caso lo si trovi cambiato, generalmente non sono cambiamenti radicali e stabili.

Concludendo: per il cane la separazione temporanea dal padrone e la pensione non sono esperienze negative, a patto che la struttura sia giusta e fidatissima e che il quadrupede sia stato adeguatamente preparato ed abituato ad andarci.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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