Home Educazione Cinofila Come Oban è entrato nella nostra vita

Come Oban è entrato nella nostra vita

Il 17 marzo 2012 presto di mattina una automobile carica di due futuri padroni molto molto emozionati e tre amici affettuosissimi è partita da Milano in direzione Toscana per andare a prendere Oban.

Il primo incontro è stato intorno alle 3 di pomeriggio, aveva 2 mesi e mezzo ed era nel recinto con la sua mamma, sua sorella e le sue ‘zie’. Ci siamo divisi le attenzioni e le carezze alle femmine adulte che ci hanno accolto super affettuosamente e a turno lo abbiamo preso in braccio. Lui si è appoggiato con tutte le zampe e noi ci siamo sciolti.

Oggi festeggiamo due anni che è il piccoletto è con noi e ci è venuto in mente che ogni adozione è speciale, ogni cane è unico, ogni padrone ha il suo perchè e ogni arrivo di un cane nella vita dei suoi padroni è una storia. Abbiamo pensato di iniziare raccontando la nostra e ci farebbe veramente piacere se voleste condividere le vostre.

La nostra inizia in modo molto triste. Obanino è arrivato perchè ci aveva lasciato il nostro amatissimo Eduard, noi stavamo malissimo e quasi tutti ci avevano detto che il modo migliore per affrontare la perdita era con un altro cane.

Un po’ tanto frastornati e sicuri che Eduard non avrebbe mai potuto essere sostituito ci siamo messi alla ricerca di un cucciolo, che volevamo fosse il più diverso possibile da lui. Essendo un meticcio di belga e terranova che avevamo adottato al canile quando aveva già quasi un anno, la base di partenza era facilitata.

I cani presi al canile hanno generalmente maggiori probabilità di problemi perchè potrebbero aver sofferto traumi, maltrattamenti, etc, ed hanno bisogno di padroni calmi, sereni e pronti a gestire situazioni anche non facilissime. Essendo noi molto provati psicologicamente e sentendoci non pronti ad affrontare situazioni critiche abbiamo deciso di prendere un cane di razza da un allevamento perchè abbiamo pensato che sarebbe stato più sicuro. E qui abbiamo avuto la dimostrazione di quanto sia vero il detto che ‘I piani sono quelli che gli uomini fanno mentre Dio ride’.. Più avanti raccontiamo perchè.

Abbiamo studiato un po’ di razze, ce ne piacevano un po’ – con una particolare predilezione per il flat coated, il terranova, e il bernese – e alla fine abbiamo scelto il collie perchè avevamo letto che sono robusti di salute ed era importante visto che venivamo dalla tremenda malattia di Eduard, hanno un ottimo carattere, vanno d’accordo con gli altri cani, si affezionano molto alla famiglia e sono straordinari con i bambini e poi perchè sono tanto pelosi, a noi piacciono i cani molto pelosi, non perdono il pelo e non hanno odore. Tra i tre colori dei collie ci piaceva più di tutti il blue merle, per cui stabiliti questi criteri è iniziata la ricerca. E siamo stati fortunati perchè quello che è diventato il nostro Obanino era nato da poco, le varie persone che erano andate a vederlo non lo avevano voluto per cui lo abbiamo prenotato e trepidanti abbiamo aspettato che arrivasse il momento di poterlo andare a prendere.

E siamo al famoso 17 marzo 2012 quando lo abbiamo visto per la prima volta ed è entrato fisicamente nella nostra vita.

Era tutto lanoso, con la codina corta, e le zampine di dietro un po’ sifoline ma ci è piaciuto tantissimo da subito. In macchina lo abbiamo sistemato su un asciugamano appoggiato sulle nostre gambe ed è stato buonissimo per tutto il viaggio e arrivato a casa ha voluto mangiare. Ci ha fatto molto intenerire perchè la sua allevatrice ci aveva detto che probabilmente sarebbe stato un po’ stressato e non avrebbe toccato cibo.

Lo volevamo diverso da Eduard e siamo stati soddisfatti in tutto, anche sull’unica cosa che avrebbero potuto avere in comune, la coda. Perchè Eduard aveva una coda stupenda e i collie hanno solitamente una bella codona lunga e regale e invece Oban ha una codina corta corta che non ha niente di regale :).

E’ tutto come ce lo aspettavamo? Onestamente no – ecco perchè sappiamo che Dio rideva mentre facevamo i nostri piani sul suo arrivo :).

Sulla salute si è rivelato molto molto delicato, ci ha dato e da grande ansia per una colite autoimmune che lo ha costretto ad una serie di esami molto fastidiosi, a cure mediche costanti e ad una dieta rigorosissima. E’ iper sensibile e iper insicuro e ce ne siamo resi conto tardi per cui tra quello e l’essersi traumatizzato per alcune aggressioni da parte di altri cani si è stressato moltissimo ed ha iniziato a comportarsi di conseguenza per cui abbiamo dovuto iniziare un lungo e faticoso lavoro di riabilitazione. Non gestisce bene le zampe di dietro per cui ogni pavimento lo getta nell’ansia. Ha paura degli umani adulti (mentre è veramente commuovente con i bambini) per cui quando qualcuno cerca di accarezzarlo scappa come una lepre e a noi invece piacerebbe che fosse un socialone. Ogni cane nuovo che passa lo mette in uno stato di allerta ansiosa molto pesante. Insomma, possiamo ammettere che non è facilissimo da gestire.

Ciò detto, sono passati un po’ di anni dal suo arrivo, lui è il nostro piccolo e gli vogliamo veramente bene. Ci commuove come adora inseguire e prendere al volo la palla, come gli piace essere complimentato quando fa bene le cose, come vuole farci piacere, come appoggia la testa sui piedi del suo padrone mentre lavora, come si fa fare qualsiasi cosa senza protestare, come gli piace lavorare, come in ogni possibile occasione si presenta con un gioco in bocca, come ama fare colazione con il suo padrone maschio, come va matto per le brioche e come è tanto tanto delicato.

Condividi

Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

Back to top
error: Content is protected !!