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Cosa pensano i cani

Ciao a tutti!

Oggi volevo raccontarvi cosa pensiamo noi cani. Perchè la domanda da porsi non è se pensiamo ma cosa pensiamo! Vi ho sorpreso, eh?!

Un errore, perdonatemi la franchezza ma penso sia utile, che gli umani tendono a fare è interpretare i nostri comportamenti secondo la loro visione del mondo. Ma non è corretto perchè noi abbiamo il nostro modo di vedere il mondo ed agiamo secondo quella visione non secondo la vostra.

Per riuscire a tradurre in umano queste cose che so d’istinto ma che avrei avuto grosse difficoltà ad esprimere ho fatto un po’ di ricerca e quello con cui mi sono riconosciuto di più è un professore di antropologia evolutiva della Duke University (negli Stati Uniti) che si chiama Brian Hare e secondo me spiega benissimo quello che passa nella nostra testa.

Hare (che in inglese vuol dire lepre!! ahahahahaha che buffo) dice che siamo animali sociali complessi che instaurano relazioni diverse con le varie persone con cui entrano in contatto e per ognuna di loro stabiliamo a cosa ci può essere utile per vivere. In altre parole, noi cani pensiamo al nostro mondo e riconosciamo un ruolo importantissimo agli umani perchè abbiamo capito che affidandoci a loro possiamo risolvere quasi qualsiasi problema. Osserviamo quindi con grande attenzione le persone con cui abbiamo a che fare e per ognuna di loro stabiliamo quale bisogno può soddisfare.

Un’altra cosa straordinaria che facciamo è avere senso di causa-effetto. Un esempio è utile: per molti di noi è più probabile essere più ubbidienti al guinzaglio che sciolti perchè quando siamo legati sappiamo che se non facciamo quello che ci viene detto siamo tirati; se siamo sciolti decidiamo se rispondere in base alle conseguenze che ci aspettiamo e se pensiamo che non ce ne saranno,  al nostro buon cuore se ubbidire o no… Geniali, non trovate? Sono così orgoglioso della mia specie.

Preferiamo un premio ricevuto per aver fatto qualcosa ad un premio “gratis”; in altre parole, abbiamo un senso del successo, ci piace lavorare, ci piace fare bene e amiamo alla follia che il padrone sia contento di quello che abbiamo fatto.

Ora vi dico un’altra cosa che vi lascerà senza parole: Siamo gli unici animali a cui gli umani possono indicare qualcosa con il dito ed ottenere un risultato! Direte, e cosa ci vuole? Lasciatevelo dire da un cane: tanto. Vuol dire che siamo stati attentissimi a voi, che abbiamo riconosciuto il gesto, e agito di conseguenza. Non è roba da poco.

Chi sostiene che non pensiamo (e ce ne sono tanti purtroppo) ci ha mai visti mentre decidiamo quale gioco portarvi? E’ molto difficile che sia il primo che capita, lasciatevelo dire. O ha mai visto come reagiamo quando ci chiedete di portare qualcosa che ha un nome che non conosciamo? La scienza ha dimostrato che la portiamo lo stesso perchè sappiamo riconoscere unaa cosa nuova nel gruppo di giochi e deduciamo che deve essere l’Innominata da prendere.

Vi svelo un’altra cosa: non abbiamo senso di colpa, per cui quando ci vedete andare via con la coda bassa e le orecchie mogie e pensate che sia perchè sappiamo di aver fatto qualcosa di sbagliato, in realtà non è così. Io la chiamo sopravvivenza: abbiamo imparato che quando l’umano è arrabbiato è meglio farsi vedere sottomessi, e così facciamo.

Quest’ultima cosa spiega alla perfezione cosa è successo nel corso della nostra evoluzione: siamo da secoli a stretto contatto con gli umani, li osserviamo attentamente, impariamo e ci adattiamo a loro!

Due note sono necessarie ora che sono arrivato quasi alla fine. La prima, diciamo che siamo pensanti verso i 12 mesi, prima è difficile, e per molti di noi è probabile che sia anche verso l’anno e mezzo, per cui non aspettatevi mirabilie dai cuccioli; la seconda, è vero che siamo in grado di identificare e portare l’oggetto misterioso o di capire cosa dobbiamo fare di fronte ad un dito puntato, ma serve un po’ di training. Siamo indubbiamente straordinari ma non facciamo miracoli.

Se si tratta di istinto o intelligenza è un altro discorso di cui mi piacerebbe molto parlarvi ma non ora perchè comunque è lungo. Vi anticipo solo che ci sono vari tipi di intelligenza che possiamo avere e tanti giochi che ci potete far fare che le misurano. Vi ho incuriosito? Spero di sì.

Un ringraziamento super speciale a chi ha letto questo mio scritto! Mi fate veramente piacere.

A presto,

il Vostro Oban

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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