Ciao a tutti,
oggi vi racconto una storia che mi ha colpito molto, spero interessi anche voi.
E’ successa prima ancora che io nascessi e ha messo più di due anni per arrivare qui – dagli Stati Uniti all’Italia ce ne sono voluti di cani per trasmetterla. Stamane ne parlavano tra di loro gli anziani che poi hanno deciso di raccontarcela.
Il 2 maggio del 2011 c’è stata la Operation Neptune Spear, la missione che si è conclusa con l’uccisione di Osama Bin Laden da parte di una elite di umani della Navy americana chiamata Seal Team Six e membro del gruppo era uno di noi: un Malinois belga di nome Cairo (l’unico di cui è stata svelata l’identità).
E’ arrivato in Pakistan con il suo handler e gli altri umani della operazione su un Black Hawk, è un tipo di elicottero militare, da cui si sono poi paracadutati. Il suo compito iniziale era sentire esplosivi e scoprire muri finti e porte nascoste della casa in cui era Bin Laden ma uno degli elicotteri è esploso quasi subito dopo aver toccato terra facendo un finimondo che ha attratto attenzioni indesiderate per cui è stato deciso che lui e il suo handler e alcuni altri Seal rimanessero a controllare il perimetro ed evitare che si avvicinassero persone mentre l’operazione era in corso. Come i suoi compagni umani, Cairo indossava una attrezzatura high-tech, tra cui un giubbotto antiproiettile altamente sofisticato che si chiama K9 Storm body Armour che da quello che ho sentito costa quasi €80.000.
Posso dire con immenso orgoglio per la mia specie che il presidente degli Stati Uniti ha voluto incontrare personalmente Cairo per fargli i complimenti per come si è comportato durante la missione.